quarta-feira, 13 de março de 2013

Soli con Dio

Santo eremita in preghiera, vetrata di P. Beda Fernandes OSB
Entriamo nella solitudine prima di tutto per incontrare il Signore e stare con lui e lui solo. Il nostro compito primario nella solitudine, dunque, non è di stare attenti ai molti volti che ci assalgono, ma di tenere gli occhi della nostra mente e del nostro cuore fissi su di lui che è il nostro Salvatore. Solo nel contesto della grazia possiamo contrastare il nostro peccato, so-lo nel luogo della guarigione possiamo avere il coraggio di mostrare le nostre ferite, solo con la nostra attenzione rivolta unicamente a Cristo possiamo sbarazzarci delle paure che si sono abbarbicate a noi e guardare alla nostra vera natura. Via via che giungiamo a comprendere che non siamo noi che viviamo, ma Cristo che vive in noi, che lui è il nostro vero io, possiamo gradualmente eliminare le coartazioni di cui siamo vittime e cominciare a sperimentare la libertà dei figli di Dio. Possiamo allora guardarci indietro con un sorriso e darci atto che non siamo più dominati dall'ira o dalla cupidigia.

Che cosa significa tutto questo per noi nella nostra vita quotidiana? Se anche non siamo chiamati alla vita monastica o non abbiamo la costituzione fisica per sopravvivere ai rigori del deserto, siamo pur sempre responsabili della nostra solitudine. Precisamente per-ché il nostro ambiente secolare ci offre così poche realtà spirituali, dobbiamo noi sviluppare la nostra, modellando il nostro personale deserto, in cui ci possiamo ritirare ogni giorno, scuoterci di dosso le coartazioni del mondo e starcene alla presenza amorevole e saluta-re del Signore. Senza questo deserto finiremmo per perdere la nostra anima, pur continuando a predicare il vangelo agli altri. Con una tale dimora spirituale, di-verremo invece sempre più conformi a lui.

In conclusione, la solitudine è il luogo della purificazione e della trasformazione, della grande lotta e del grande incontro. La solitudine non è solo un mezzo in vista di un fine. E il luogo dove Cristo ci rimodella a sua immagine e ci libera dalle ingannevoli coartazioni del mondo. Insomma, è il luogo della nostra salvezza: quindi il luogo dove vogliamo condurre tutti coloro che stanno cercando la luce in questo mondo oscuro.

H.J.-M. Nouwen, Silenzio, solitudine, preghiera, 32-34.

Nenhum comentário:

Postar um comentário