quinta-feira, 21 de março de 2013

Ogni nostra preghiera è in Cristo

Cristo Signore,  Comodilla, Roma, sec. IV
Se i Salmi sono. Parola di Dio, allora è Dio stesso che parla in queste preghiere, è lui che prega. Dio che pre­ga e Dio che esaudisce la preghiera: un problema che solamente in Gesù Cristo trova soluzione. Egli è il nostro portavoce, sia nel tempo della sua umiliazione, sia nella sua elevazione eterna. Egli prega per noi dinanzi al trono di Dio. Cristo, il Figlio di Dio divenuto uomo, prega suo Padre. Prega in quanto tentato in ogni cosa come noi, essendo passato attraverso il peccato e la morte, in quanto nostro fratello che ci conosce. Non pronuncia questa preghiera al nostro posto come se non appartenesse anch'egli alla nostra razza, come se non fosse con noi; egli infatti ha fatto sua la nostra preghiera e, in un'intercessione eterna, la fa sua tutti i giorni là dove si prega nel suo nome .Questo ci porta a vedere la differenza essenziale che intercorre fra la preghiera cristiana e ogni altra preghiera. La preghiera cristiana non è una preghiera im­mediata, come se, così direttamente, noi potessimo trovare nella preghiera quell'accesso a Dio che ci è rifiutato per altre vie; come se Dio dovesse agire nei nostri confronti attraverso il suo mediatore, mentre noi potremmo, grazie alla nostra preghiera, scavalcare questo mediatore. La nostra preghiera è una preghiera trasmessa da Cristo, che è il mediatore. Il fatto che noi possiamo raggiungere Dio nella preghiera non è un'evidenza religiosa: è un fatto reso possibile unicamente da Cristo. Nessuna preghiera trova la strada di Dio se Gesù Cristo, il nostro intercessore, non se ne fa carico dicendola per noi; nessuna preghiera trova questa stra­da, se non è pronunciata nel nome di Gesù Cristo. Non si tratta di una formula, ma di una realtà: la no­stra preghiera è legata all'uomo Gesù Cristo, alla sua vita, alla sua morte e risurrezione, è legata all'atto anteriore e già consumato di Dio, alla Parola, pronunciata da Dio, che ci assolve. Poiché Dio è divenuto uomo e ha sofferto con noi, è stato provato in ogni cosa come noi, nell'angoscia e nella morte, e «nei giorni della sua carne, ha offerto preghiere e suppliche con forti grida e lacrime» (Eb 5,7); per questo e in questo soltanto, noi abbiamo la grazia della preghiera.

La preghiera cristiana esiste dunque unicamente in base alla Parola di Dio pronunciata in Gesù Cristo e in base all'intercessione eterna di Gesù Cristo per la sua comunità. Vale a dire che la preghiera cristiana è una preghiera legata alla Scrittura santa. Il vero presupposto della preghiera cristiana è il fatto che Dio resti, anche là, colui che parla, cioè il soggetto; il fatto che essa sia la Parola di Dio, cioè la preghiera di Gesù Cristo, il grande sacerdote. Ora, i Salmi esprimono per l'appunto questo dato di fatto, in quanto si presentano a noi come preghiera della comunità di Dio e come Scrittura santa. Ciò significa molto semplicemente che è Cristo stesso colui che prega nei Salmi, e che noi ripetiamo queste preghiere nel nome di Gesù Cristo. Non ha senso, quindi, concepire le preghiere dei Salmi come preghiere dell'immediatezza, come se ne fossimo noi il soggetto; si tratta invece di comprendere e di pregare i Salmi come le preghiere di Gesù Cristo nella comunità o come le preghiere della comunità nel nome di Gesù Cristo.

D. Bonhoeffer, Textes choisis, 204-205.

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